venerdì 3 dicembre 2010

"Questa generazione chiede un'altra politica" - Intervista con John McDonnell (sinistra Labour)

«Il vento è cambiato e pure il nuovo leader del Labour Ed Miliband sarà costretto a fare i conti con il forte sentimento di opposizione ai tagli». Ad esserne convinto è John McDonnell, leader della corrente di sinistra all'interno del Labour Socialist Campaign Group e candidato sconfitto nella corsa alla guida del partito nel 2007 e nel 2010.

Per McDonnell portavoce in parlamento di un coordinamento di otto sindacati tra cui quello dei pompieri, dei giornalisti, degli impiegati della pubblica amministrazione e dei lavoratori della metropolitana londinese, «ora c'è soprattutto bisogno di unità tra le diverse lotte per evitare che Cameron ci colpisca e ci sconfigga uno ad uno». In questo contesto, «le proteste studentesche possono diventare la scintilla per la creazione di una coalizione di resistenza contro la politica di tagli della coalizione di governo di Tory e Libdem».

Così tanti studenti coinvolti in proteste così radicali era una cosa che non si vedeva da tanti anni. Che cosa sta succedendo ai giovani in Gran Bretagna?

Ci avevano raccontato che questa era una generazione non ideologizzata, a cui non interessava la politica. Invece è una generazione che si è svegliata e che sta insegnando alla mia generazione che è venuto il tempo di rimettersi in piedi e cominciare a lottare. Dobbiamo stare attenti a non sovraestimare quello che sta succedendo in queste settimane. Ma certamente si tratta di un cambiamento palpabile: un cambiamento che da speranza.

Mentre gli studenti protestano i lavoratori della metropolitana sono andati in sciopero. Prima di loro i pompieri, e i prossimi potrebbero essere i postini di Royal Mail, minacciati dalla privatizzazione. Al momento sembrano lotte scollegate..

L'inizio del nuovo anno porterà una nuova ondata di scioperi, e questa settimana i sindacati si sono incontrati per discutere di come coordinare queste lotte. È importante costruire collegamenti tra i lavoratori e gli studenti, che dal canto loro ci stanno già provando, come hanno fatto lunedì andando a sostenere i picchetti dei lavoratori della metropolitana.

Ed Miliband ha dichiarato di essere stato tentato di solidarizzare con gli studenti, durante le proteste di una settimana fa, ma che purtroppo in quel momento era occupato con altre cose.. È un segnale che pure il Labour si sta svegliando?

Il Labour Party ha un problema di fronte a questa situazione, perchè è stato il Labour stesso in primo luogo a introdurre le rette universitarie (che non esistevano fino al 1999 ndr). Il partito è stato implicato pesantemente nelle politiche neoliberali. Ma al tempo stesso si stanno aprendo brecce dentro il partito, e si sta sviluppando una consapevolezza generale degli errori commessi nel passato durante il periodo New Labour.

Vedremo i laburisti scendere di nuovo in piazza, come non succede da decenni?

Sicuramente c'è bisogno di tornare in piazza e tornare a sostenere i picchetti. Onestamente non mi aspetto che Ed Miliband si trasformerà in un militante dalla sera alla mattina. Più realisticamente mi aspetto che un numero crescente di membri del Labour parteciperanno a queste campagne e la leadership sarà costretta rispondere, per non essere lasciata indietro. Se si vuole tornare al governo, c'è bisogno di riconnettersi con quello che sta succedendo nella comunità.

Se c'è una cosa positiva per il Labour in tutta questa storia, è il collasso dei Libdem, che hanno portato via al partito tanti voti nelle ultime elezioni, specie tra i più giovani..

I Libdem hanno a lungo cercato di mettersi alla sinistra del Labour Party che durante gli anni di governo era scivolato a destra. Ma come dimostrato da questa vicenda il loro essere «di sinistra» era puro opportunismo elettorale. Con il voltafaccia rispetto alle promesse elettorali di opporsi all'aumento delle rette universitarie hanno perso ogni credibilità e rischiano seriamente di implodere. Penso che metà confluiranno nei Tory, mentre l'altra metà passerà al Labour.

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