mercoledì 3 giugno 2009

Porno rimborso, Smith lascia

«Addio a un cattivo politico», «sono proprio contento che se ne vada», «il peggiore ministro dell'interno che abbiamo mai avuto», «Ora si deve dimettere pure da deputato». Le rivelazioni sulle prossime dimissioni del ministro dell'interno Jacqui Smith sono state accolte da espressioni di giubilo sui forum online dei maggior giornali inglesi, dopo che la notizia e rimbalzata dalle parabole di Sky News ai siti Internet del Times e del Guardian. Stando alle indiscrezioni la Smith ha preferito evitare il disonore della cacciata nel rimpastone che Gordon Brown prepara per rimettere in piedi quello che rimarrà del New Labour dopo le elezioni europee e sarebbe pronta a rimettere l'incarico.
La Smith diventa così la vittima più illustre dello scandalo rimborsi spese, che sta facendo traballare le vetuste istituzioni della democrazia inglese. Oltre 80 parlamentari sono stati accusati di usare in maniera discutibile fondi destinati a coprire le spese di lavoro per farsi rimborsare di tutto e di più, da spese di giardinaggio fino alle rate del mutuo. Lo scandalo ha colpito a destra e manca. Oltre a diversi esponenti di spicco del Labour e dei Liberaldemocratici, molti parlamentari conservatori sono stati imbarazzati dalle loro spese di lusso pagate con i soldi dei contribuenti e negli ultimi giorni il loro leader David Cameron - che già pregusta la salita al governo - si e trovato a dover reagire alla pressione dei media sui propri rimborsi spese.
Il ministro dell'interno è diventato un'icona di tutto questo marciume che si annida negli austeri palazzi di Westminster. Del resto ben prima che il mese scorso che rivelazioni a 360 gradi sui rimborsi facili dei parlamentari venissero pubblicate sulle pagine del Daily Telegraph, la stampa popolare aveva rivelato la maniera discutibile con cui il ministro aveva messo spese di ogni tipo a carico di cittadini resi particolarmente suscettibili dalle ristrettezze della crisi economica. A febbraio era venuto fuori come la Smith avesse ottenuto 116.000 sterline di rimborso per spese sulla casa della sorella a Londra. Poi a Marzo lo scandalo creato dai due film porno comprati dal marito e addebitati ai sudditi di sua Maestà, che aveva scatenato comici e vignettisti.
In pochi piangono la partenza di un ministro dell'interno, criticato da tempo per le scelte autoritarie impresse alla politica di sicurezza. In passato la Smith era stata tacciata di stalinismo per la sua pervicacia nell'estendere i controlli di polizia sulle comunicazioni private dei cittadini con la scusa della lotta al terrorismo e per la sua determinazione nell'introdurre la carta d'identità in un paese che la vede come un'intrusione illegittima dello stato nella vita dei cittadini. Con la Smith al ministero dell'Interno il limite per la detenzione preventiva e stato portato a 42 giorni, facendo gridare molti alla fine dell'Habeas Corpus.
Ma l'addio dell'odiata Smith non potrebbe essere sufficiente a placare la rabbia di un opinione pubblica che si sente sempre più distante dalle istituzioni. Durante la campagna elettorale i giornali locali hanno registrato diversi casi di cittadini che mandavano via in malo modo i candidati che erano venuti a bussare alla porta per chiedere il voto. E parlamentari finiti nell'occhio del ciclone sono stati costretti a promettere che non si ricandideranno alla prossime elezioni dopo essere stati accolti da manifestazioni di protesta durante le visite al proprio collegio elettorale.
Dopo la Smith e lo speaker della Camera dei comuni Martin che ha annunciato le dimissioni due settimane fa, potrebbe essere la volta di quello che e di fatto il numero due dell'esecutivo: il cancelliere dello scacchiere Alistair Darling. Il ministro già responsabile di gaffe madornali e criticato per la gestione della crisi economica è stato rimproverato dal primo ministro per aver ottenuto rimborsi su quattro abitazioni differenti, nonostante viva di fianco al primo ministro al numero 11 di Downing Street. Così per il Labour che si appresta ad una batosta di dimensioni storiche nelle elezioni europee del prossimo weekend, dove rischia di arrivare quarto dopo Conservatori, Liberaldemocratici e pure gli anti-europeisti di Ukip, si prepara già il rompicapo del rimpasto. Brown vorrebbe sostituire Darling con il proprio delfino Ed Balls. Per molti blairiani sarebbe uno smacco difficile da digerire. E se la sconfitta alle europee fosse particolarmente pesante potrebbe essere veramente il capolinea per l'esecutivo di Brown. Lo scandalo spese ha costretto a tacere molti dei possibili sfidanti nel partito compromessi da rivelazioni sui propri rimborsi spese, ma la prospettiva di affrontare le prossime elezioni nazionali con un primo ministro infangato da incompetenza e scandali potrebbe finalmente costringere i backbanchers - i parlamentari degli ultimi banchi - alla ribellione.


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