domenica 18 gennaio 2009

Heathrow, polemiche e proteste contro l'ampliamento dell'aeroporto

«Quando ho saputo della decisione ho pianto. Questa pista mi porterà via tutto quello che ho: la mia casa, il mio lavoro, la scuola di mia figlia. Di certo non mi arrendo. Non ho niente da perdere. Mi barriccherò in casa. Dovranno venire a prendermi sul tetto». Tracey Howard, 42 anni, cameriera al pub di Sipson, il villaggio che rischia di essere spazzato via dalla costruzione della terza pista dell'aeroporto di Heathrow a Londra, ha la voce roca dopo aver urlato per un'ora e mezza nella zona partenze del Terminal 5.
Dopo la decisione del governo di andare avanti con il piano di espansione, ieri centinaia di persone si sono unite agli abitanti del paese per un «flashmob», un'azione improvvisa coordinata attraverso Internet e telefonini, con cui hanno occupato l'area partenza del nuovo Terminal 5. Nella folla radunata nell'aeroporto un panorama dei gruppi che fanno parte di «Clear Skies» (Cieli Puliti) l'ampia coalizione che si è formata per fermare il progetto. Tra questi molti abitanti delle aree che saranno rase al suolo dal progetto, o di quartieri di Londra che soffriranno per l'aumento dell'inquinamento acustico, ma pure nuovi gruppi di attivisti come Plane Stupid, che un mese fa ha bloccato 57 voli all'aeroporto di Stansted e le Suffra-jets, una formazione di sole donne che si ispira alla lotta per il diritto di voto nel secolo scorso, e che l'altro ieri a preso a mattonate l'atrio del ministero dei trasporti.
La decisione di Brown e del ministero dei trasporti Geoff Hoon deve vedersela con un'opinione pubblica in maggioranza contraria all'ampliamento dell'aeroporto, e con l'attacco lanciato dai Conservatori di Cameron, che hanno promesso che se verranno eletti fermeranno il progetto. Ma pure all'interno del Labour non mancano le critiche. John McDonnell, il leader della sinistra del partito laburista, che è deputato per la circoscrizione dove si trova Heathrow ha affermato che «la lobby dell'aviazione sta soggiogando i leader del partito, mantre la base è chiaramente contraria. Non hanno fatto un voto in parlamento sulla questione perchè sanno che lo perderebbero».
In grande imbarazzo sono i componenti più ecologisti dell'esecutivo ed in particolare il ministero dell'ambiente Hillary Benn, di cui ieri si vociferavano dimissioni imminenti, ma pure Ed Miliband, da qualche mese alla guida del nuovo ministero contro il cambiamento climatico. Per McDonnell «è deprimente che i ministri che dovrebbero difendere l'ambiente abbiano accettato questa forzatura. Di fronte all'indifferenza del governo è venuto il momento di usare azioni illegali, come blocchi e occupazioni, a fianco di azioni legali come l'acquisto del terreno dove dovrebbe sorgere la pista come è stato fatto da voi in Italia».
Adottando questa forma di protesta, che è stata esperimentata nel nostro paese nella lotta contro il TAV in Val di Susa e il Dal Molin a Vicenza , gli abitanti di Sipson hanno diviso il terreno in centinaia di lotti per costringere il governo ad un'estenuante battaglia in tribunale. Per raccogliere i fondi per l'acquisto del terreno sono scesi in campo Greenpeace e diverse celebrità tra cui l'attrice premio oscar Emma Thompson. Ieri il ministro dei trasporti Hoon ha preso di mira l'attrice, accusandola di ipocrisia perché non potrebbe fare il suo lavoro senza usare frequentemente l'aereo. L'attrice ha ribattuto sostenendo che «questa non è una lotta contro il trasporto aereo in quanto tale ma contro un progetto di espansione che renderebbe impossibile raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni che il governo si è posto».

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