lunedì 21 aprile 2008

San Precario contro Carlo Magno

Londra - San Precario contro Carlo Magno. I giovani e i migranti del vecchio
continente contro la diarchia Merkel-Sarkozy. Il prossimo primo
maggio, nella sontuosa Rathaus di Acquisgrana, sede di incoronazioni
in epoca carolingia, il premier francese conferirà al cancelliere
tedesco il tradizionale premio Carlo Magno, dedicato al politico
europeista dell'anno. Ma per le strade della città d'arte tedesca, non
ci saranno celebrazioni per festeggiare l'"incoronazione" della
Merkel. A rovinare la festa ci penserà la protesta della Euromayday,
la rete continentale dei lavoratori precari e dei migranti, che
promette di portare tumulto ad Acquisgrana e in decine di altre città
europee che partecipano alla giornata di azione.
«Costretti a vivere nell'inferno del precariato metteremo a soqquadro
il paradiso delle élite dell'Unione europea» , avvisano i promotori.
Gli attivisti dell'Euromayday vedono nel premio Carlo Magno - che si
consegna il giorno dell'ascensione, quest'anno il primo di maggio - il
simbolo dell'Europa peggiore. Quella militarista, neoliberista e
clericale, che non si piega alle domande sociali che vengono dagli
strati più svantaggiati. «Rifiutiamo Carlo Magno come simbolo
dell'Europa e denuciamo il neoliberismo della commisione Barroso, il
militarismo di Solana e il monetarismo della Banca centrale di
Trichet», si legge nella chiamata per la giornata di protesta.
Contro l'Europa della burocrazia, degli eserciti e dei governi,
l'Euromayday si appella all'Europa del precariato, ai lavoratori a
tempo parziale, ai cococo e cocopro, ai disoccupati che vengono
emarginati dalle politiche sul lavoro e sulla sicurezza sociale. Ma
non solo.
«Ci rivolgiamo agli operai e alle operaie, delle fabbriche e dei
servizi, agli studenti, alle associazioni, ai centri sociali, alle
mille forme di resistenza e di autorganizzazione che ri-generano i
territori e le metropoli martoriati dal vampirismo neoliberista»,
dichiarano gli organizzatori. Il programma della protesta principale
prevede una manifestazione in mattinata davanti alla Rathaus contro
Merkel e Sarkozy. Da qui partirà nel pomeriggio la classica parade,
con soundsystem, scenografie e "supereroi del precariato quotidiano".
La giornata sarà chiusa da una festa di precari e migranti in un parco
cittadino.
Oltre alla manifestazione centrale ad Acquisgrana, la protesta contro
il precariato interesserà diverse città europee che hanno già aderito
all'iniziativa. Le piazze principali in giro per l'Europa quest'anno
saranno Berlino, Copenhagen, Amburgo, Helsinki, Lisbona, Malaga,
Maribor in Slovenia e Terrasa vicino a Barcellona. In Italia oltre a
Milano, ci saranno anche Napoli e Palermo. E quest' anno per la prima
volta ci sarà una Mayday precaria pure a Tokyo dove gli attivisti
giapponesi già si scaldano in vista della protesta contro il vertice
G8 che si terrà a Osaka dal 7 al 9 luglio.
Il 1 maggio ricreato
La storia della Mayday comincia a Milano nel 2001, quando gruppi di
attivisti mediatici e agitatori del sindacalismo precario e di base
decidono di rivitalizzare il primo maggio che ormai appare poco più di
una ricorrenza istituzionale, svuotata di significati politici. Negli
anni successivi è una crescita continua. Nel 2003, 50.000 persone
sfilano a Milano e la manifestazione raggiunge una dimensione
regionale, ma coinvolge pure studenti e precari romani. Nel 2004
Barcellona si mette al fianco di Milano: la Mayday diventa Euromayday.
Oltre 100.000 persone scendono in piazza. A Milano a ritrovarsi nella
lotta contro il precariato è il «popolo di Genova». Il primo maggio
precario diventa sempre più il primo maggio vero e proprio, oscurando
il rituale concerto di piazza San Giovanni.
Le reti no-global europee si accorgono presto dell'iniziativa.
L'occasione per ampliare il processo la offre «Beyond ESF»,
l'iniziativa parallela al Forum sociale europeo di Londra dell'ottobre
2004. In un assemblea alla Middlesex University si decide di creare
una rete Euromayday, che organizzi assemblee transnazionali, da
tenersi ogni volta in una città diversa. Incontri per decidere
strategie di azione comune. Non solo per organizzare il primo maggio
ma anche come processo di attivazione comune di migranti e precari.
Così nel 2005 la Euromayday raggiunge venti città, da Stoccolma a
Parigi, da Amsterdam a Siviglia. Nel 2006 la partecipazione cresce
ancora. A scendere in piazza sono oltre 300.000 persone, anche se in
meno città rispetto all'anno precedente. Oltre alle manifestazioni
decentrate l'euromayday lancia per la prima volta un'azione congiunta
a Bruxelles il venerdì di pasqua.
Si risale la china
E' un momento caldo per la questione precaria: la Sorbona, è occupata
contro la legge sul Cpe ("contratto di primo impiego") e la piazza
dell'università viene ribattezzata «piazza della precarietà». In
questi anni il problema del precariato viene connesso sempre più con
quello dei migranti, con la partecipazione delle reti no-borders alla
MayDay.
Il 2007 vede una flessione della manifestazione: meno partecipanti e
un calo di entusiasmo, anche per la mancanza di risposte politiche.
Ma quest'anno la giornata promette di risalire la china. Le proteste
contro il G8 a Rostock hanno visto sfilare un euromayday pink bloc,
che ha messo assieme diversi gruppi europei che hanno lottato contro
il precariato durante questi anni. Le assemblee transnazionali sono
riprese. E il ritorno di vitalità della manifestazione traspare anche
dal nuovo sito con filmati ironici sul problema dei precari che
arrivano da diversi angoli d'Europa, tra cui l'imperdibile «chiki
chiki precario». Così, mentre il problema del precariato continua a
incontrare orecchie sorde sia tra i politici di casa nostra che tra i
tecnocrati di Bruxelles, i precari continuano a fare affidamento
sull'unica arma che posseggono:la creatività. E quella che è la
risorsa più preziosa nell'era del capitalismo cognitivo, diventa uno
strumento di lotta contro le nuove forme di oppressione del lavoro.

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