domenica 23 gennaio 2011

Il portavoce del primo ministro David Cameron costretto a dimettersi

Chi di scandali ferisce di scandali perisce. Questo deve aver pensato ieri Andrew Coulson il portavoce del primo ministro britannico David Cameron, costretto ad annunciare le dimissioni per la vicenda delle intercettazioni telefoniche illegali quando era direttore di News of the World. «Non è più possibile continuare a lavorare con tutte queste distrazioni» - ha dichiarato Coulson riferendosi alle inchieste giornalistiche che hanno riaperto il caso scoppiato nel 2007.

La spada di Damocle che, ad anni di distanza, è precipitata sulla testa di Coulson, riguarda l'utilizzo di intercettazioni illegali su telefoni di vip della politica e dello spettacolo fatto dai giornalisti di News of the World, il domenicale del tabloid Sun, di cui Coulson fu direttore dal 2003 al 2007. Sotto la sua direzione ben 120 persone avrebbero avuto il cellulare sotto controllo per ottenere scoop da pubblicare sul giornale del magnate mediatico Rupert Murdoch. Tra le vittime più note l'attrice Sienna Miller, l'attuale sindaco di Londra Boris Johnson, l'ex direttore di Scotland Yard Ian Blair e pure il principe William.

La polizia cominciò a indagare sulle intercettazioni nel 2006 quando scoprì che il cellulare del principe era sotto controllo e nel gennaio 2007 arrestò Clive Goodman, corrispondente reale del giornale. Coulson si dimise dall'incarico, insistendo che non era mai stato al corrente delle registrazioni. Negli ultimi anni sono venuti a galla nuovi dettagli con ulteriori arresti e processi ancora in corso. Recentemente Coulson è stato nuovamente chiamato a testimoniare dalla polizia. E in molti hanno messo in dubbio che lo stesso Rupert Murdoch non sapesse dei metodi spicci adottati dai giornalisti di News of the World.

Una carriera folgorante finita nell'ignominia quella di Coulson. Dopo un'infanzia nella miseria di una casa popolare in Essex, Coulson si fece notare lavorando per il quotidiano arci-conservatore Daily Mail. Fino ad essere scelto a 34 anni da Murdoch per dirigere News of the World, che portò ad aumentare le vendite con scoop sensazionali spesso ottenuti proprio grazie alle intercettazioni illegali. Dopo le dimissioni dal giornale, Cameron mise Coulson a guidare la comunicazione di Tory in vista delle elezioni che li hanno riportati a Downing Street.

Ma ora per il primo ministro che si è detto «rattristato», il caso Coulson rischia di rivelarsi una patata bollente che mette pericolosamente in luce quanta poca sostanza ci sia nella sua promessa di una «nuova politica». Ad approfittarne è il leader del Labour Ed Miliband secondo cui il caso «solleva dubbi sulla capacità di giudizio» del primo ministro. Certo il battage mediatico sul suo ex pupillo non farà felice neppure Rupert Murdoch che proprio in questi giorni attende che il governo gli permetta di entrare in possesso del 61% delle azioni di BSkyB la più importante televisione commerciale del Regno unito in barba al pluralismo e all'anti-trust.


venerdì 21 gennaio 2011

Sesso e ecologismo, la tattica degli infiltrati

Erano sempre in prima fila a riunioni, proteste, azioni, e si erano guadagnati la fiducia degli attivisti del movimento ecologista britannico, fino alle cerchie più ristrette. Tanto da viverci assieme, andarci a letto e in un caso addirittura sposarsi ed avere bambini. Nel loro comportamento non c'era niente di strano. A parte il fatto che mangiavano carne e si pulivano maniacalmente le scarpe. Ma a spingere Mark Kennedy, Jim Boyling, Lynn Watson e Mark Jacobs ad entrare nel movimento non era l'indignazione di fronte alla devastazione del pianeta o il desiderio di creare un mondo «più giusto e sostenibile». Erano al lavoro come agenti infiltrati per combattere «l'estremismo domestico».

Un'inchiesta condotta dal Guardian nelle ultime settimane ha svelato che dal 1995 al 2009 almeno quattro agenti, sotto il comando della National Public Order Intelligence Unit (Npoiu), sono riusciti a infiltrarsi a fondo nel movimento ecologista britannico. Stringendo rapporti affettivi e relazioni sessuali con attivisti per raccogliere informazioni e rafforzare la loro copertura. Stando a Kennedy, il primo agente ad essere smascherato, che si è dichiarato pentito e ha criticato pubblicamente l'operato della polizia, non sarebbero i soli: gli infiltrati sarebbero ben 15 in un movimento che conta poche centinaia di persone. A conferma che i timori diffusi tra tante persone coinvolte nei movimenti non sono solo «activist paranoia».

Con i capelli biondi lunghi e scarmigliati, due vistosi orecchini, i tatuaggi, la barba ed il sorriso guascone Mark Kennedy era considerato uno di famiglia tra gli attivisti del Climate Camp: movimento nato nel 2006 per fermare i "criminali climatici" prendendo di mira centrali a carbone, aeroporti e banche. Era entrato in scena nel 2003 presentandosi al gruppo ecologista Earth First come "Mark Stone" uno scalatore che aveva deciso di fare qualcosa di "produttivo" con la sua vita. Sempre pronto ad arrampicarsi su alberi, recinti o ciminiere si era inserito perfettamente nel movimento. Tanto da andare a letto con decine di attiviste.

Kennedy, che aveva anche partecipato a proteste internazionali e visitato gruppi anarchici in Italia, Germania e Spagna, è stato smascherato quando alcuni attivisti sospettosi lo hanno messo alle corde. Tra gli indizi il fatto che la polizia avesse a sorpresa lasciato cadere le accuse contro una decina di attivisti che avevano partecipato ad un'azione contro la centrale a carbone di Ratcliffe-on-Soar nel 2009. Tra questi c'era Kennedy, che solo tra tutti non sarebbe andato a processo. Dopo aver ottenuto una confessione da Kennedy gli attivisti hanno passato l'informazione al Guardian. E giorno dopo giorno sono continuate a filtrare nuove rivelazioni che mettono in luce un sistema orwelliano di controllo dei movimenti sociali.

L'ultimo agente ad essere stato smascherato dal quotidiano progressista inglese è Jim Boyling. Entrato nel 1999 in Reclaim the Streets, gruppo celebre per i suoi street party di protesta contro l'invadenza delle automobili, l'infiltrato inviava rapporti giornalieri alla polizia sul comportamento delle persone a lui vicine. Tra queste Laura, che con Jim nel 2005 ha finito pure per sposarsi e avere due bambini dopo che lui aveva confessato di essere un agente ma di essersi pentito. Assieme al suo nome ne sono emersi altri due: Lynn Watson, che aveva infiltrato gli anarchici di Leeds, e Mark Jacobs, che era entrato come talpa nel movimento contro il cambiamento climatico Rising Tide.

Per la polizia inglese, sotto pressione dopo le rivelazioni, si tratta di «un'operazione andata male». Jon Smith, ufficiale dell'Association of Chief Police Officer (Acpo), ha ammesso che «i poliziotti hanno superato ogni limite». Ma riguardo ai rapporti sessuali con attiviste sotto osservazione per ottenere informazioni, si è limitato a dire che «è inevitabile che questo tipo di cose succedano», suggerendo che gli agenti smascherati siano vittime della sindrome di Stoccolma. Due indagini ufficiali sono state aperte sulla vicenda. E nelle prossime settimane diversi gruppi della galassia ecologista potrebbero vedere alcuni membri sparire inaspettatamente da quelle riunioni che prima frequentavano assiduamente.