La spada di Damocle che, ad anni di distanza, è precipitata sulla testa di Coulson, riguarda l'utilizzo di intercettazioni illegali su telefoni di vip della politica e dello spettacolo fatto dai giornalisti di News of the World, il domenicale del tabloid Sun, di cui Coulson fu direttore dal 2003 al 2007. Sotto la sua direzione ben 120 persone avrebbero avuto il cellulare sotto controllo per ottenere scoop da pubblicare sul giornale del magnate mediatico Rupert Murdoch. Tra le vittime più note l'attrice Sienna Miller, l'attuale sindaco di Londra Boris Johnson, l'ex direttore di Scotland Yard Ian Blair e pure il principe William.
La polizia cominciò a indagare sulle intercettazioni nel 2006 quando scoprì che il cellulare del principe era sotto controllo e nel gennaio 2007 arrestò Clive Goodman, corrispondente reale del giornale. Coulson si dimise dall'incarico, insistendo che non era mai stato al corrente delle registrazioni. Negli ultimi anni sono venuti a galla nuovi dettagli con ulteriori arresti e processi ancora in corso. Recentemente Coulson è stato nuovamente chiamato a testimoniare dalla polizia. E in molti hanno messo in dubbio che lo stesso Rupert Murdoch non sapesse dei metodi spicci adottati dai giornalisti di News of the World.
Una carriera folgorante finita nell'ignominia quella di Coulson. Dopo un'infanzia nella miseria di una casa popolare in Essex, Coulson si fece notare lavorando per il quotidiano arci-conservatore Daily Mail. Fino ad essere scelto a 34 anni da Murdoch per dirigere News of the World, che portò ad aumentare le vendite con scoop sensazionali spesso ottenuti proprio grazie alle intercettazioni illegali. Dopo le dimissioni dal giornale, Cameron mise Coulson a guidare la comunicazione di Tory in vista delle elezioni che li hanno riportati a Downing Street.
Ma ora per il primo ministro che si è detto «rattristato», il caso Coulson rischia di rivelarsi una patata bollente che mette pericolosamente in luce quanta poca sostanza ci sia nella sua promessa di una «nuova politica». Ad approfittarne è il leader del Labour Ed Miliband secondo cui il caso «solleva dubbi sulla capacità di giudizio» del primo ministro. Certo il battage mediatico sul suo ex pupillo non farà felice neppure Rupert Murdoch che proprio in questi giorni attende che il governo gli permetta di entrare in possesso del 61% delle azioni di BSkyB la più importante televisione commerciale del Regno unito in barba al pluralismo e all'anti-trust.