giovedì 15 ottobre 2009

Due vittorie per il clima

Due vittorie in due settimane per il movimento britannico contro il cambiamento climatico - alla vigilia della protesta prevista questo fine settimana contro la centrale a carbone di Ratcliffe-on-Soar vicino a Nottingham, in Inghilterra, proprietà della multinazionale E.on, sono stati bloccati altri due progetti che negli ultimi anni avevano sollevato grandi proteste: l'espansione dell'aeroporto di Heathrow e la costruzione di una nuova centrale a carbone a Kingsnorth nel Kent. Baa, compagnia controllata dalla multinazionale spagnola Ferrovial, che ha in gestione lo scalo di Londra, ha affermato che congelerà i piani per la costruzione di una terza pista causa l'avvicinarsi delle prossime elezioni politiche, in cui probabilmente vinceranno i conservatori che si sono detti contrari al contestato progetto. La settimana scorsa invece E.on, la più grande azienda energetica privata in Europa, con sede a Düsseldorf, ha annunciato il rinvio di almeno due o tre anni per la centrale a carbone a Kingsnorth. La ragione ufficiale è il calo di domanda di energia in seguito alla recessione. Ma è probabile che abbiano pesato le forti proteste degli ultimi 3 anni.
Lo stop a due progetti che nel Regno Unito sono diventati il simbolo dell'ipocrisia di governo e multinazionali di fronte al problema del cambiamento del clima è stato accolto come un segnale propizio in vista di Copenhagen, dove in dicembre il vertice dell'Onu sul clima sarà contestato di migliaia di manifestanti. La compagnia NoTrag, che si oppone all'espansione degli aeroporti, ha festeggiato il congelamento dell'espansione a Heathrow affermando che si tratta di «una vittoria per le prossime generazioni». Per Emma Jackson, portavoce del Climate Camp, il gruppo che ha organizzato campeggi di protesta a Heathrow e Kingsnorth nell'estate del 2007 e del 2008, «E.on e BAA stanno riconoscendo che non è più tempo per crimini climatici e centrali a carbone. Ora è venuto il momento di spegnere le centrali a carbone che sono già in funzione. E' per questo motivo che nei prossimi giorni saremo alla volta di Ratcliffe-on-Soar».
Sabato e domenica dunque la centrale a carbone da 2034 megawatt nei pressi di Nottingham sara' l'obiettivo di una protesta denominata «The Great Climate Swoop», il grande assalto climatico, con cui gli attivisti ecologisti puntano a spegnere per diverse ore un'impianto che emette ogni anno nove milioni di tonnellate di anidride carbonica. Centinaia di persone convergeranno da diversi punti intorno alla centrale, organizzati in piccoli gruppi, armati di lucchetti e colla a presa rapida per bloccare i cancelli d'entrata e badili per svuotare i vagoni colmi di carbone che entrano nell'impianto. Sul sito web del Climate Camp i partecipanti possono scaricare una mappa della zona e iscriversi a un servizio di informazione via sms che coordinerà l'azione in tempo reale.
Con questa protesta gli attivisti del Climate Camp puntano ancora una volta il dito contro il carbone, il combustibile fossile che produce la più alta quantità di anidride carbonica per unità di energia. Ed Miliband, sottosegretario per il cambiamento climatico e le energie alternative nel governo britannico, ponte tra il governo e l'ala più istituzionale del movimento ecologista, continua a sostenere che il «carbone pulito» - con la costruzione di impianti di cattura e sequestro dell'anidride carbonica - può essere parte di un nuovo sistema energetico sostenibile. Ma per gli attivisti che questo fine settimana circonderanno Ratcliffe-on-Soar, l'unica cosa da fare con il carbone è lasciarlo sotto terra.

Nessun commento: