mercoledì 18 marzo 2009

Il governo inglese si compera pure la Banca Lloyds

Un altro passo verso la nazionalizzazione di fatto del sistema bancario inglese. Il ministero del tesoro del governo di Sua Maestà ha annunciato ieri che assumerà il controllo del gigante bancario Lloyds, con l'acquisizione del 77% delle azioni della compagnia.
Lloyds ha ceduto al governo il controllo del pacchetto di maggioranza in cambio della copertura di oltre 260 miliardi di sterline di titoli tossici che si trovano nei suoi forzieri. In cambio dell'iniezione di denaro da parte del governo, Lloyds ha pure promesso che fornirà prestiti per un totale di 28 miliardi di sterline nei prossimi anni, contribuendo così a sbloccare la crisi di liquidità che attanaglia il paese.
Lloyds diventa così la seconda banca ad essere di fatto nazionalizzata dopo il caso del gigante Royal Bank of Scotland che dopo aver dichiarato perdite record nell'ultimo trimestre ha accettato la settimana scorsa un ulteriore aiuto da parte dell'esecutivo. La compagnia che già a gennaio aveva il 70% delle azioni coperte da soldi dell'erario, ha ottenuto che il governo coprisse 325 miliardi di titoli a rischio. La vicenda è un pesante motivo di imbarazzo per Gordon Brown, che si ritrova accusato di incompetenza e leggerezza per la disgrazia piombata su Lloyds. Il gruppo bancario era uscito praticamente illeso dal crollo dei titoli subprime, ed aveva scalato posizioni nel mercato inglese, mentre i suoi concorrenti andavano a fondo uno dopo l'altro, tirati giù dal peso di titoli tossici. Ma il miracolo di Lloyds è durato poco.
Una delle banche più colpite durante la fase acuta del crollo del sistema finanziario inglese è stata Hbos una banca scozzese specializzata nel settore dei mutui, che lo scozzese Brown voleva assolutamente salvare. A metà settembre il primo ministro ha incoraggiato il direttore di Lloyds Tsb ad acquisire la banca, in cambio di un rilassamento delle regole antitrust sul settore bancario, che avrebbe consentito al gruppo bancario di dominare in futuro il mercato inglese. Lloyds si è affrettata ad accontentare il primo ministro, accorciando al minimo i controlli di due diligence su Hbos. A causa di questa negligenza, si è ritrovata in mano 200 miliardi di titoli tossici ed è stata costretta dopo poco tempo a ritornare dal governo con il cappello in mano.
L'acquisizione di Lloyds da parte del governo, è anche un tentativo di sedare la rabbia dell'opinione pubblica. I cittadini inglesi sono infuriati perché hanno visto che le banche salvate dai soldi pubblici continuano ad elargire bonus milionari e salari da capogiro ai propri manager. La scorsa settimana i riflettori sono stati puntati sul caso dell'ex manager della Royal Bank of Scotland, Fred Goodwin che dopo aver portato la compagnia al disastro non ha rinunciato ad una generosa pensione di 700 mila sterline l'anno. Il governo sembra a questo punto più determinato: vorrà intervenire nelle decisioni delle compagnie su cui ha riversato fiumi di denaro pubblico.

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