La scena che si è svolta ieri a Londra ha un che di surreale. La polizia a manifestare per le strade senza divisa. Ai lati del corteo invece della polizia anti-sommossa gruppi sparsi di manifestanti che lanciano fischi e insulti agli agenti. E per una volta le stime ufficiali sul numero di manifestanti sono più alte di quelle degli organizzatori: secondo la Metropolitan Police che ha gestito l'ordine pubblico 22.000 agenti avrebbero smesso la divisa per un giorno per protestare contro il governo. Al centro della contesa c'è il tentativo del governo di Gordon Brown di limitare gli aumenti salariali all'1,9% contro il 2,5% chiesto dalla Police Federation che rappresenta 150.000 agenti tra Inghilterra e Galles. Di fronte al diniego del governo l'organizzione ha invitato i propri aderenti a scendere in piazza: un evento storico.
Erano 90 anni che la polizia inglese non protestava nella capitale britannica. L'ultima volta fu nel lontano 1918 e l'eccezionale avvenimento fece evocare alla suffragetta Sylvia Pankhurst lo «spirito di Pietroburgo», mentre il Guardian accusava i manifestanti di esseri «sbirri bolscevichi». Ma del «potenziale rivoluzionario» della polizia - se è mai esistito - è rimasto ben poco. Dal 1996 per statuto la Police Federation vieta ai propri membri di scioperare. Ma l'organizzazione - qualcosa di simile a un sindacato - ora agita lo spettro dello sciopero e di un collasso dell'ordine pubblico contro un Gordon Brown che con la scusa di limitare l'inflazione non vuole sborsare un penny in più di quanto previsto dall'ultima finanziaria.
Così ieri è andata in scena il primo episodio di una contesa che rischia di sfiancare ulteriormente i consensi del governo laburista. Ma se non fosse stato per i cappellini bianchi che ricordavano più un incontro religioso che una manifestazione sindacale si sarebbe fatto fatica a capire che le persone che uscivano dalla metro e dai bus vicino a Marble Arch erano agenti nei panni inediti di manifestanti. Nessuno slogan, una decina di cartelli con la richiesta di «uno stipendio giusto», sguardi smarriti come in attesa di ordini. A riscaldare gli animi ci hanno pensato gli di anarchici del gruppo Class War che all'inizio del corteo hanno srotolato uno striscione e urlato «zecche» alla polizia. «Siamo qui per controllare che gli agenti non creino disordine», ha urlato ironicamente uno dei ragazzi. I manifestanti hanno risposto con smorfie e ingiurie prima che intervenissero i colleghi in divisa. Una ragazza è stata arrestata per aver cercato di fermarsi di fronte alla testa della marcia e altri sono stati trattenuti. In ogni caso la polizia ha cercato di mantenere un basso profilo con i contro-manifestanti, per evitare che la storia del giorno diventassero le contro-dimostrazioni. Quando alla fine della dimostrazione i poliziotti sono arrivati a Parliament Square sono stati accolti da un altro gruppo di contestatori, gli «anarchitetti» del gruppo artistico «Space hijackers», che hanno invitato i poliziotti a prendere lezioni su come organizzare una manifestazione e hanno ridicolizzato la richiesta di aumento salariale reclamando una paga giusta anche per gli eco-attivisti che «difendono la vita ma senza usare il manganello».
Dopo la manifestazione alcuni rappresentanti della Police Federation hanno dato vita a un'assemblea dentro la House of Commons. Il presidente dell'organizzazione Jan Berry ha accusato il ministro dell'interno Jacqui Smith di «mancanza totale di rispetto per le forze di polizia». E' uno schiaffo pesante per la Smith che è finita recentemente nel mirino dei media quando la settimana scorsa quando dopo aver mangiato un Kebab nel quartiere di Peckham noto alle cronache per omicidi e accoltellamenti ha dichiarato - «non mi sentirei sicura a camminare da sola per strada». L'impressione di un governo debole sul fronte dell'ordine pubblico si aggiunge alla lista di preoccupazioni che affligono il governo di Gordon Brown che esce da una serie di scandali e sta cercando di fronteggiare una recessione ormai incalzante dopo il lunedì nero della borsa a inizio settimana.
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