Cammina tranquillo quella sera Ian Tomlinson. Se ne va da solo lungo la stradina di Cornhill vicino alla Banca d'Inghilterra, le scarpe da ginnastica che ritmano passi brevi sul selciato. L'uomo che lavorava come giornalaio nella City e in abbigliamento sportivo: porta una T-shirt grigia, con un disegno blu, pantaloni da ginnastica. Procede lentamente quasi che non si trovasse nel mezzo di una protesta finita sotto l'attacco pesante della polizia. Avanza con lo sguardo basso, le mani nelle tasche, ostenta indifferenza. Alle sue spalle si avvicina minacciosa una fila di poliziotti antisommosa. Agenti armati con scudo e manganello, intenti a «ripulire» la via. Al loro fianco poliziotti con i cani usati per spaventare la gente venuta a manifestare contro il disastro finanziario e il summit del G20. Ian Tomlinson continua a procedere calmo magari convinto che quella sia la maniera migliore per non farsi picchiare. Avrebbe fatto meglio a scappare.
Da dietro parte una manganellata - forse due - che lo colpisce all'addome. Tomlinson non se l'aspetta. Si volta, forse per chiedere una spiegazione all'agente che l'ha colpito. Ma il poliziotto non è interessato a parlare. La sua risposta è uno spintone violento, di quelli che mandano gambe all'aria. E per quanto Ian Tomlinson sia un uomo alto e corpulento, quella spinta data con tutta la forza lo coglie di sorpresa e gli fa perdere l'equilibrio. Cade in avanti, le mani incespicano e non fanno in tempo a proteggere la testa che sbatte contro il suolo. Finisce disteso e rimane fermo. Poi si mette seduto. Sembra che dica qualcosa agli agenti. Poi un manifestante gli si fa vicino. Cerca di sollevarlo. Lo aiuta ad alzarsi. Finalmente lui si alza e si allontana camminando a fatica, vacillando. A questo punto la sua sagoma esce dall'inquadratura. Sono le ultimi immagini di Ian Tomlinson vivo. Morirà quindici minuti più tardi.
Queste le immagini che emergono da un video scottante pubblicato ieri sul sito del quotidiano londinese Guardian a conferma definitiva che la polizia inglese è responsabile per la morte di Ian Tomlinson, l'uomo morto durante le proteste contro il G20 il primo d'aprile vicino alla Banca d'Inghilterra. Il video girato alle 7 e 20 di sera e stato ottenuto ieri dal quotidiano britannico. L'autore sarebbe un uomo d'affari di New York che si trovava sul luogo dell'assalto e che avrebbe deciso di farsi avanti perche «la famiglia non stava ottenendo nessuna risposta» dalla polizia.
Il video corrobora le dichiarazioni fornite domenica scorsa alla Ipcc - la commissione che sta investigando le malefatte della polizia durante il G20 - da tre testimoni. La descrizione fornita dai tre degli ultimi minuti della vita di Ian Tomlinson constrastavano fortemente con la versione ufficiale della polizia. Scotland Yard aveva sollevato diversi sospetti dopo aver impiegato 12 ore prima di rivelare il nome del morto. Inoltre sin dall'inizio aveva negato recisamente che Tomlinson fosse stato colpito dalle forze dell'ordine prima di morire e aveva ripetuto la tesi delle «cause naturali» supportate pure da un esame autoptico. Il materiale pubblicato dal Guardian mostra invece come pochi minuti prima di morire Tomlinson fosse stato vittima di un attacco violento che avrebbe potuto facilmente causare l'infarto che, stando all'esame autoptico, lo ha ucciso. Mentre la notizia della nuova prova della responsabilità della polizia inglese nella morte di Tomlinson si diffondono tra gli attivisti londinesi già si preparano azioni di protesta davanti a Scotland Yard e una marcia sulla banca d'Inghilterra sabato prossimo perché la violenza poliziesca vista la settimana scorsa non si ripeta più.
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