Qui in Gran Bretagna dal Belpaese non sono arrivati soltanto vestiti, macchine sportive e «Spaghetti Napolini» ma pure gli indigesti manganelli in olio di ricino del fascismo di Terza Posizione, portati da Roberto Fiore. Il camerata romano ha avuto un'importante influenza su Nick Griffin, il pasciuto leader del partito razzista British National Party, appena eletto al parlamento europeo, uomo capace di mettere assieme tenere cravatte rosa e una scriminatura alla Hitler. Durante la fuga del terrorista dei Nar a Londra i due diventarono amici, compagni d'alloggio, soci d'affari e di complotti in un'organizzazione proto-terroristica parte del partito neo-fascista National Front, predecessore del Bnp negli anni '80.
Questi e altri dettagli inquietanti emergono dagli archivi dei giornali inglesi mentre non si placa l'ondata di vergogna nazionale seguita all'elezione di due candidati del partito di estrema destra al parlamento di Strasburgo. Particolarmente illuminante sul rapporto tra Griffin e Fiore è un articolo pubblicato nel 1998 dall'autorevole mensile antifascista SearchLight, e firmato dal direttore Gerry Gable. Nell'articolo intitolato "Roberto Fiore: da terrorista a imprenditore" Gable afferma che Fiore e Griffin si sarebbero conosciuti nei primi anni 1980, dopo che Fiore era riparato con il camerata Massimo Morsello a Londra, dove avrebbe goduto della protezione di fatto del governo Thatcher che si sarebbe rifiutato di estradarlo per i servigi resi ai servizi segreti di Sua Maestà.
Roberto Fiore divenne presto una specie di mentore politico del giovane Griffin che, convertito alla dottrina di Terza Posizione, si diede da fare per propagandarla oltremanica attraverso la pubblicazione Nationalism Today. Fiore e Morsello si unirono a Griffin, Michael Walker e altri giovani neofascisti di belle speranze per dare vita a un gruppo chiamato Political Soldiers (soldati politici) all'interno del partito di estrema destra National Front, riuscendo a prenderne il controllo. Stando alla ricostruzione di Gable il gruppo - che adottò il macabro slogan di Julius Evola «lunga vita alla morte» - organizzò pure giornate di addestramento in un bosco nel sud dell'Inghilterra. Dopo questa esperienza Griffin partecipo per un certo periodo a un'altra creatura di Fiore, l'organizzazione International Third Position, che propagandava una visione alternativa sia al socialismo che al capitalismo.
Il sodalizio tra Griffin e Fiore non è stato solo politico ma pure economico. Griffin aiutò Fiore e Morsello, che lavorarono come sguatteri e taxisti e avrebbero vissuto per un periodo in uno squat di anarchici, a diventare imprenditori. Fu con l'attuale leader del Bnp e con Walker che Fiore e Morsello si fecero le ossa gestendo alcune imprese, tra cui l'agenzia turistica Heritage Tours. I due camerati cominciarono ad investire nel mercato immobiliare e negli anni '90 diedero vita a Meeting Point Accomodations, un'impresa che a tutt'oggi offre alloggio, lezioni di inglese e opportunità di lavoro a ignari clienti da tutta Europa. Il collegamento tra questa società, Fiore e Forza Nuova è ormai alla luce del sole, dopo inchieste e campagne di boicottaggio. Basti ricordare che per Meeting Point hanno lavorato camerati come Andrea Insabato, il bombarolo della sede del manifesto, e che nel 2005 Andrea Rufino e Giovanni Marion, i fondatori di Easy London, succursale italiana di Meeting Point, furono sbattuti in carcere dopo che fu scoperto un arsenale in via Nomentana a Roma con fucili automatici, lanciarazzi e bombe a mano.
In questi ultimi anni i rapporti tra Forza Nuova e Bnp si sono tutt'altro che interrotti. Simon Darby, esponente di punta del partito razzista, fu accolto da saluti romani al convegno dei fascisti europei, organizzato da Forza Nuova a Milano il 5 aprile scorso. Griffin invece non si e fatto vedere ed è da un po' che il leader nazionalista sembra evitare con dovizia comizi dichiaratamente fascisti come quelli di Forza Nuova e dei nazisti del Npd di Ugo Voigt, impegnato com'è a dare una verniciata di rispettabilità al proprio partito. Il leader del Bnp, che per tutta la campagna elettorale ha negato di essere fascista, si è già preso accuse di traditore da camerati italiani, tedeschi e britannici. Ma le urne sembrano aver premiato l'ipocrisia di Griffin che quanto a strategie elettorali sembra aver superato da tempo il proprio mentore: alle europee il Bnp ha raggiunto il 6% dei voti, dieci volte tanto il migliore risultato della creatura di Fiore che non e mai andata sopra un misero 0,6%.
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